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TOUR DELLA SICILIA OCCIDENTALE E ISOLE EGADI

Sicilia - Palermo (PA)

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Strutture nelle vicinanze

Palermo

Prima città greca e romana, poi capitale araba, in seguito conquistata da normanni e svevi, questa è Palermo, un luogo in cui convivono la preziosità arabesca e normanna, il gusto barocco e liberty dei monumenti, palazzi e teatri, ma anche dei giardini e dei mercati. L'influenza del passato multietnico di Palermo è visibile nella Cattedrale, maestoso edificio iniziato nel XII sec. e più volte rimaneggiato, arricchito da una cupola settecentesca e un campanile medievale. Nata su una basilica preesistente, trasformata in moschea dagli arabi e poi riconsegnata dai normanni alla religione cristiana, la cattedrale è abbellita con decorazioni gotiche e custodisce le reliquie di Santa Rosalia, patrona della città. Vi si trovano anche le tombe degli imperatori, tra cui Ruggero II e Federico II. Nelle vicinanze sorge il Palazzo dei Normanni, in origine edificio arabo, da sempre sede del potere: contiene la cappella Palatina, ricca di mosaici di influenza bizantina che, insieme a quelli della chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (o Martorana), rappresentano dei veri e propri capolavori d’arte. L’elegante Martorana, con l’alto campanile ad arcate, risale all’epoca normanna, mentre la monumentale fontana Pretoria che occupa la vicina piazza omonima è di stile barocco.La strada che va dalla cattedrale alla Martorana passa attraverso piazza Vigliena, detta i “Quattro canti”, un incrocio decorato da statue e fontane del Seicento. Su piazza della Pretoria si affaccia il seicentesco palazzo del Municipio, con una splendida fontana del Cinquecento costituita da ben 644 gruppi marmorei. È in questa zona che le strade portano nomi in italiano, arabo ed ebraico. Da qui, inoltre, si scende verso il mare, passando per la Vuccirìa, il mercato più antico e animato della città, in piazza San Domenico, dove sorge l’omonima chiesa, fra i più interessanti edifici barocchi cittadini.Altro edificio di epoca normanna è la chiesa sconsacrata di San Giovanni degli Eremiti, con le cupole rosse orientaleggianti, edificata sulle fondazioni di un’antica moschea. Nel cuore antico della città si trova l’imponente edificio trecentesco detto Steri (da hosterium, palazzo fortificato), già carcere e tribunale, oggi sede del rettorato universitario. Qui vicino sorgono la chiesa di Santa Maria degli Angeli, e Palazzo Abatellis, sede della Galleria regionale che ospita opere d’arte e dipinti che vanno dal medioevo al ‘700. La parte più moderna di Palermo è dall’altro lato della città. Superando il neoclassico Teatro Massimo, tempio della lirica, in piazza Politeama si scorge l’altro teatro cittadino, Teatro Politeama Garibaldi, eretto a metà Ottocento in stile pompeiano.Attrattiva cittadina è il caratteristico Teatro dei Pupi, teatro delle marionette, i cui protagonisti sono da sempre Carlo Magno e i suoi paladini. Lungo via Libertà, ombreggiata dagli alberi, si entra nella zona dove trionfa l’architettura ottocentesca e liberty, i cui splendidi simboli sono le vie squadrate e animate. L’Orto botanico, fondato nel 1789, è famoso per gli esemplari provenienti da tutto il mondo. Più lontani dal centro sono, invece, la Zisa (sulla piazza omonima) e la Cuba (in corso Calatafimi), costruzioni orientaleggianti, risalenti al regno di Guglielmo II. 

Monreale

La città di Monreale si trova nella Sicilia occidentale, in provincia di Palermo. Nasce ai tempi della dominazione araba come piccolo villaggio sulle pendici del Monte Caputo da dove domina tutta la Conca d’oro e la città di Palermo. Questa posizione fu scelta dagli arabi alla luce di una strategia difensiva: lontani dal mare e più in alto in modo da poter controllare la valle. Pian piano il villaggio cresce e gli arabi vengono cacciati dai normanni, nell’XI secolo. Sotto il dominio dei normanni Monreale acquisisce importanza, diventando riserva di caccia dei dominatori e poi anche residenza.Nel 1170 circa Guglielmo II, detto “il buono”, dopo aver sognato la Madonna, costruì un tempio a lei dedicato disponendo che vi abitassero cento monaci con il Capo Abate Teobaldo, che successivamente fu insignito del titolo “Signore della Città”. Con il passare degli anni il prestigio della città crebbe diventando residenza estiva di diverse famiglie benestanti palermitane che decidevano di passare i giorni di relax e di sole lì tra l’aria fresca e i magnifici panorami.

Marsala

Con i suoi 25.000 ettari di territorio ed una popolazione di 80.000 abitanti, la città di Marsala sorge su un ameno promontorio a ridosso del mare. Il centro storico era anticamente racchiuso entro una cinta muraria di forma pressoché quadrata e l'ingresso alla città era possibile attraverso le imponenti porte che si aprivano sui quattro lati.Delle quattro originarie, oggi è possibile ammirarne solo due: Porta Garibaldi, sulla quale un'iscrizione in latino affida a Dio chi entra e chi esce dalla città, e Porta Nuova.Per la limpidezza delle sue acque, ha ottenuto più volte la Bandiera Blu dell'Unione Europea.

Mozia

A due passi dalla terra ferma, circondata da fondali bassi e facilmente difendibile, Mozia è una delle colonie fenicie di importanza strategica per le rotte commerciali nel Mediterraneo. Nel 397 a.C. Mozia viene incendiata dai greci e  sparisce dalla storia. H. Schliemann, l'archeologo di Troia, vi giunge senza riconoscerla.Nel 1913 G. Whitaker la ritrova  durante i suoi scavi. Oggi Mozia offre una passeggiata archeologica unica immersa nell'atmosfera incantata della Riserva Naturale delle Isole dello Stagnone. Da non perdere: il museocon il "Giovinetto di Mozia" ed il pic-nic sotto i pini

Isole Egadi

L'arcipelago delle Isole Egadi sorge di fronte alla costa occidentale della Sicilia ed è formato da tre isole più grandi - Favignana, Levanzo e Marettimo - e un insieme di scogli e isolotti: Isola di Maraone, Isola Formica, Isole dello Stagnone, Isola Galera, Isola Galeotta e lo scoglio di Fariglione.Già conosciute anticamente col nome latino Aegates (dal greco Aegatae “isole delle capre”), queste isole rivestono un grande interesse archeologico, storico e naturalistico e, grazie al clima mite e allo spettacolare paesaggio naturale, rappresentano una meta ambita dai turisti di tutto il mondo.Antiche tradizioni, come la pesca del tonno, spiagge incontaminate e acqua limpidissima in cui praticare immersioni subacquee sono tra le caratteristiche principali delle isole Egadi che fanno parte dell'omonima Riserva marina, istituita nel 1991.In alcune delle isole sono state rinvenute tracce preistoriche visibili di antichi insediamenti umani.

  • Favignana è l'isola più grande ed ha la forma di farfalla. Nelle sue acque i romani affondarono 150 navi dei cartaginesi in una delle più importanti battaglia della prima guerra punica. Offre splendide cale, grotte e cave di tufo.
  • Levanzo, ricca di tesori archeologici e resa famosa dalla splendida Grotta del Genovese con graffiti risalenti a 15.000 anni fa, offre anche magnifici fondali per le immersioni.
  • Marettimo, è la più selvaggia e intoccata. È anche detta l'isola delle grotte, sono infatti 400 solo quelle marine.
  • Formica è la più piccola e ospita un faro, una tonnara e vecchie abitazioni di pescatori, ormai abbandonate.

C'è poi lo scoglio di Maraone, popolato da gabbiani e nelle cui acque è stato ritrovato un mirabile vaso da vino romano del I sec. a.C.

Mazara del Vallo

La cosa più suggestiva della città di Mazara del Vallo è sicuramente il vecchio centro storico, chiamato Casbah (o Kasbah), il cui impianto urbanistico ha i tratti tipici dei quartieri islamici.Secondo lo storico greco Tucidide, Mazara sarebbe sorta come colonia fenicia sulla sponda sinistra della foce del fiume Mazaro, ma solo durante dominazione araba che la città avrebbe raggiunto il massimo splendore. Si puntò molto sulla città, per via del clima favorevole, della fertilità della terra, del porto posto su un punto strategico per il commercio, tanto che diventò una delle città più importanti della Sicilia occidentale. Dell'antico splendore arabo rimane ben poco.Della possente cinta muraria di allora è rimasto poco. Si è ben conservata, invece, la già citata casbah, un’area caratterizzata da stradine strette e vicoli, che intrecciandosi tra loro formano una fitta rete urbana. Uno stratagemma per difendersi dal vento del luogo, ma anche da possibili attacchi nemici; tutt’oggi riscontrabile nei quartieri posti a nord-ovest e a nord-est del quadrilatero dell'antica città murata: S.Francesco e la Giudecca, i cui abitanti discendono dalle antiche popolazioni del periodo più florido.Nello splendido museo cittadino, visitabile nel centro storico, è possibile ammirare la statua bronzea del "Satiro Danzante"

Selinunte

Selinunte (greco Selinos, latino Selinus) era una antica città greca sulla costa sud-occidentale della Sicilia. Il sito archeologico è composto da cinque templi costruiti intorno ad una acropoli. Dei cinque templi solo il tempio E (il cosiddetto tempio di Era) è stato ricostruito.Secondo Tucidide, Selinunte fu fondata verso la metà del VII secolo a.C. da coloni greci provenienti da Megara Iblea. Il sito scelto stava sulla costa del Mar Mediterraneo, tra le due valli fluviali del Belice e del Modione.
La città ebbe una vita breve (circa 200 anni). In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a raggiungere le 25.000 unità. Il nome deriva dal sedano selvatico (σέλινον in greco) che i coloni vi trovarono in abbondanza. Una pianta di sedano era raffigurata anche sulle monete coniate più tardi a Selinunte.La città fu l’avamposto occidentale della cultura greca in Sicilia. Si alleò con Cartagine, soprattutto per assicurarsi protezione contro la vicina città elima di Segesta. Ma dopo la disastrosa Campagna di Sicilia degli ateniensi (415-413 a.C.) cambiarono gli equilibri: Segesta, prima alleata di Atene, riuscì ad assicurarsi l’alleanza con i cartaginesi. I selinuntini non avevano colto i segni del cambiamento e distrussero Segesta, che credevano ormai priva di protezione. La reazione di Cartagine fu drastica: la città venne assediata per nove giorni da un esercito di 100.000 cartaginesi e, secondo Diodoro Siculo, fu distrutta completamente. Su 25.000 abitanti 16.000 morirono e 5.000 furono fatti prigionieri.Selinunte fu successivamente ricostruita da coloni greci e punici. Nel 250 a.c. Roma, dopo aver vinto la prima guerra punica, distrusse una seconda volta la città, che non si sarebbe più ripresa.I ruderi della città si trovano sul territorio del comune di Castelvetrano, nella parte meridionale della provincia di Trapani. Tutto il terreno interessato forma oggi un parco archeologico della dimensione di ca. 40 ettari.Il parco archeologico di Selinunte è oggi considerato il più ampio ed imponente d’Europa: si estende per 1740 km quadrati e comprende numerosi templi, santuari e altari. [1] Le sculture trovate negli scavi di Selinunte si trovano soprattutto nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo. Fa eccezione l’opera più famosa, l’Efebo di Selinunte, che è oggi esposto al Museo Comunale di Castelvetrano.I resti di Selinunte sono divisibili in tre aree principali, l’Acropoli, la collina orientale, e il santuario della Malophoros.
 

 

Voto medio:

da ANTONIO S. - 28/04/2018, alle 14:25
Viaggio piacevole - eccellente organizzazione - Accompagnatrice (Valeria De santis) competente e disponibile che con tatto e intelligenza ha saputo rendere la gita in Sicilia - piacevole e senza intoppi - UNICO NEO IL PAGAMENTO - DELLA TASSA DI SOGGIORNO NELL' ALBERGO \" DELFINO DI MARSALA - DI CUI NON CONOSCEVAMO LA PRASSI.


da GIULIANO C. - 28/04/2018, alle 06:29
Il viaggio nella Sicilia occidentale è stato molto bello e interessante. Tutto ben organizzato. L'accompagnatrice sempre all'altezza della situazione e sempre disponibile per risolvere i problemi. Penso, però che Palermo meritava maggior tempo e una visita più accurata alle sue bellezze.

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