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VAN GOGH - THE IMMERSIVE EXPERIENCE

Campania - Napoli (NA)

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The Immersive Experience

Nella Basilica di San Giovanni Maggiore, nei pressi di via Mezzocannone,una mostra innovativa, multimediale e immersiva, dal titolo «The immersive experience» che consentirà di “entrare” nei capolavori del pittore olandese e camminare all’interno delle particolari opere di Vincent Van Gogh. Ciò sarà possibile grazie all’innovativo sistema di proiezioni 3D mapping che ci porterà a vivere un’esperienza unica nei  capolavori di  Van Gogh.  La particolare mostra è stata prodotta e distribuita a livello internazionale da Exhibition Hub e da Next Exhibition e interagisce con l’osservatore e lo invita ad entrare dentro al quadro. ‘Van Gogh – The Immersive Experience’ rivoluzionerà  l’interno della Basilica di San Giovanni Maggiore con grandi schermi che, grazie a proiettori video di altissima definizione, renderanno possibile far “prendere vita” ai quadri circondando a 360 gradi i visitatori. La mostra ‘Van Gogh-The Immersive Experience’ ripeterà a Napoli il successo che sta avendo la mostra Multimediale su Klimt nella Reggia di Caserta “Klimt Experience”, recentemente prorogata oltre la fine dell’anno.

Vincent Van Gogh

Vincent van Gogh, pittore olandese dell’Ottocento, è tra gli artisti più celebri di tutti i tempi. Nasce il 30 marzo 1853 a Groot Zundert, figlio primogenito di un pastore protestante. Di indole molto inquieta e sensibile, lavora per breve tempo in una ditta di mercanti d’arte, ma presto avverte una profonda vocazione religiosa, che lo induce a studiare teologia e a frequentare una scuola di evangelizzazione. A 25 anni è inviato a predicare nella regione mineraria del Borinage, in Belgio. La sua vicinanza ai minatori e il sostegno alle loro rivendicazioni destano il sospetto delle autorità, che lo sospendono dall’incarico. Van Gogh rimane a lungo in questa regione, ed è qui che realizza i suoi primi disegni. A 27 anni inizia a studiare pittura, anche grazie all’appoggio del fratello Theo. Esordisce con opere realiste in cui prevalgono colori cupi: nature morte, scene di villaggio, contadini, tessitori, dipinti con intensa partecipazione emotiva. Appartiene a questa prima fase I mangiatori di patate. Nel 1886 van Gogh si stabilisce a Parigi, presso il fratello Theo, che lavora come mercante d'arte. Nella capitale francese, conosce gli sviluppi più recenti dell’arte moderna e imprime una svolta alla sua pittura. Ora usa colori chiari e brillanti, che stende con pennellate allungate. Amplia la gamma dei suoi soggetti, dipingendo ritratti e scene della città. Nel 1888 si reca ad Arles, in Provenza alla ricerca di quiete. Qui dipinge paesaggi inondati di luce, campi di grano e giardini fioriti. Abita nella famosa “casa gialla”, dove sogna di istituire una comunità di artisti. Ad Arles lo raggiunge l’amico pittore Paul Gauguin. Per un breve periodo i due dipingono insieme, ma presto emergono i contrasti. Dopo un violento litigio, Gauguin decide di andarsene. Van Gogh, profondamente scosso, si taglia un orecchio. Colpito da frequenti crisi nervose, è ricoverato a più riprese all’ospedale di Arles. In seguito, decide di entrare all’istituto psichiatrico di Saint-Remy. 
Suo grande conforto è l’affetto del fratello Theo, con il quale intrattiene una fitta corrispondenza. Nonostante i problemi di salute, van Gogh seguita a dipingere, sia durante i ricoveri, sia ad Auvers-sur-Oise, dove si trasferisce nella primavera del 1890. Qui, il dottor Gachet, suo amico e appassionato d’arte, si prende cura di lui. Nelle sue ultime opere, il colore diventa sempre più intenso e materico, e la pennellata diventa sempre più mossa, fino a distorcere le forme. Esemplare è Notte stellata dove il dato naturale è quasi trasfigurato. Nell’estate 1890, mentre sta dipingendo in mezzo ai campi di grano van Gogh è colpito dall’ultima crisi nervosa. Muore il 29 luglio 1890, a 37 anni, dopo essersi sparato al petto.
 
 
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